La quarta, del progetto Login di Camera 237, duo composto da Angelo Gallo e Lucrezia Siniscalchi. L’appuntamento all’interno del Cleto festival 2017 dal 19 al 21 agosto con Community a cura del critico d’arte Roberto Sottile.
Appartenenza. Condivisione. Identità. Valori che identificano una comunità. Il progetto realizzato da Camera 237 nel percorso del centro storico di Cleto, indaga su queste direttrice attraverso un racconto tra immagini che scandiscono il tempo di questo lungo viaggio.
Il valore del tempo, della storia, del presente e del futuro. Community vive di questi tempi; dei tempi di attesa, e dei tempi della memoria, dei tempi distanti di una società imperfetta che ormai rinnega una generazione di padri, madri e fratelli, etichettati come inutili poiché hanno già vissuto la stagione della giovinezza.
Appartenenza significa legame. Condivisione diventa orgoglio. Identità è fierezza di aver imparato a riconoscersi, a rispettarsi. A ritrovarsi.
Camera 237 realizza 6 punti di accesso alla memoria della nostra appartenenza attraverso volti, gesti, movimenti che ci raccontano queste storie che esistono e hanno il diritto di reclamare di essere raccontate nella loro disarmante semplicità.
Community ferma le ragioni della velocità del mondo 2.0 per percorrere l’abitudine di una stretta di mano, del profumo dei nostri luoghi. Identità che prendono forma attraverso uomini e donne che ci fanno compagnia tra i vicoli e le strade del centro storico di Cleto. Ci aspettano. Sono i testimoni di una comunità. Ci osservano ma senza indifferenza.
Un progetto che diventa una forte denuncia sociale nei confronti di una società distante, che tenta di annientare queste facce portatrici sane di memoria.
Immagini mute che ci parlano con i loro volti segnati e con la forza di occhi che non sono mai invecchiati. Una denuncia contro l’indifferenza dei figli che rinnegano i loro padri e le loro madri. Camera 237 ci invita alla riflessione, alla riscoperta di questo legame generazionale che diventa storia attraverso la forza del rispetto e della dignità.
Roberto Sottile (Critico d’Arte e curatore)