Photocontainer Art Fair & Festival – 18 novembre 2015 | 20 dicembre 2015
2015 installazione fotografica
L’alienazione dello spettatore a vantaggio dell’oggetto contemplato (che è il risultato della sua attività incosciente) si esprime così: più contempla, meno vive; più accetta di riconoscersi nelle immagini dominanti del bisogno, meno com- prende la propria esistenza e il proprio desiderio. L’esteriorità dello spet- tacolo in rapporto all’uomo che agisce si manife- sta nel fatto che i suoi propri gesti non sono più suoi, ma di un altro che glieli rappresenta. E’ per questo che lo spettatore non si sente presso di sé da nessuna parte, poiché lo spettacolo è dappertutto. – Guy Debord.
Spettacolo dominante, attraverso una rianalisi personale, incentra la sua attenzione sull’alienazione dello spettatore. In questo caso lo spettatore viene inteso come soggetto passivo di uno stato vitale che egli vive (o crede di vivere) in relazione a ciò che ad esso viene rappresentato da altri, altri inteso come società. Infatti l’alienazione in questione è l’impossibilità di riconoscersi ed accettare a pieno la propria identità in una società che attraverso l’omologazione “forzata” tenta di annullare e di placare ogni tentativo di ribellione. Infatti, Valu- tate alcune possibilità fotografiche, abbiamo deciso di esplicare questo fenomeno attraverso una sovrapposi- zione di immagini, in cui le immagini in trasparenza simboleggiano appunto l’atto di ribellione nei confronti di questa alienazione messa in evidenza, invece, nella prima immagine ben definita. La scelta di auto-rappre- sentarsi è legata alla alla volontà di parlare un tipo di estraniamento “familiare”, mettersi in gioco in prima persona, identificarsi nel soggetto “tipo”.Del resto, ciascuno di noi vive un conflitto interno che probabilmente solo egli stesso conosce.
Del resto, ciascuno di noi vive un conflitto interno che probabilmente solo egli stesso conosce.